venerdì 20 novembre 2015

Musica e Irlanda a San Benedetto in Alpe

Cascata a San Benedetto in Alpe (FC) - Foto di Antonella Falco
Ogni anno, e da ben 15 anni, a San Benedetto in Alpe (Fc) si svolge a fine ottobre un folk festival che anima questo piccolo borgo a cavallo tra Romagna forlivese e Toscana fiorentina.
Per tre giorni l'anno ogni angolo di San Benedetto in Alpe è un angolo in musica!
Strumenti di svariate tipologie, musicisti da tutta Italia e dall'estero, abiti colorati....si ritrovano al San Benedetto in Alpe FolkFest per dare vita a un evento davvero unico nel suo genere.
In pieno autunno, in questo paesino addossato su una curva stradale nota per lo più al popolo dei bikers e degli appassionati di trekking, sembra si apra una via di diretta comunicazione con l'Irlanda della sfrenata musica fatata e sull'Europa amante delle danze popolari legate a doppio filo con le tradizioni le cui radici si perdono nella notte dei tempi! Un'occasione unica, quindi, per gli amanti dei suoni dell'Isola di Smeraldo, della condivisione, dei colori, della natura e della convivialità.



Del Festival avevo sentito parlare durante una "camminata cittadina" in quel di Firenze. Una cara amica musicista fiorentina, infatti, vi aveva partecipato per la prima volta nel 2012 insieme al suo compagno, giovane e intraprendente violinista irlandese arrivato in Italia attratto dall'ecletticità artistica e dalla fama che il nostro Paese vanta in tutto il mondo per le sue bellezze culturali e non solo.

Foto di Antonella Falco. SBFF 2013 - Open Session
Incuriosita dall'entusiasmo con cui mi era stato descritto l'evento ed essendo amante della musica folk (e pure di tutto quanto riguardi l'Irlanda) e innamorata della località da cui s'imbocca il cammino per il noto sentiero dell'Acquacheta, ho deciso di prendere parte a questa tre giorni tanto particolare.

Così, assieme al mio compagno, cominciamo l'iter per partecipare informandoci da internet.

Scopriamo che il San Benedetto in Alpe FolkFest è un evento a porte chiuse, al quale si puo' prender parte solo iscrivendosi secondo le indicazioni fornite dagli organizzatori e seguendo una linea ben precisa, cioè essere già un "praticante" di danze, canti o di qualche tipo di strumento: il violino...o meglio il Fiddle!, la chitarra "dadgad", il Tin Whistle e il Bodhran tipici flauto e tamburo irlandesi, il flauto traverso e l'organetto, la meravigliosa arpa, la "Uilleann Pipes" cioè un tipo di cornamusa della tradizione irish e la voce, strumento che a volte non sappiamo neanche di possedere!
Foto di A. Falco SBFF 2013 - Open Session da "Maria"
Il San Benedetto in Alpe FolkFest rischiava di non essere alla nostra portata con quelle premesse! Infatti, non avevamo mai suonato davvero uno strumento musicale oltre al piffero alle scuole medie o la chitarra così...strimpellata di tanto in tanto. Per quanto riguardava la danza poi....si, quella libera e scatenata delle serate rock di certo, ma danze popolari irlandesi o europee?! Eravamo proprio sicuri di sapere a cosa stavamo andando incontro?

Alla fine la curiosità ha prevalso sui dubbi e abbiamo scelto di iscriverci e partecipare agli stage di canto. Come ho accennato prima la voce è pure essa uno strumento, il primo che l'uomo possieda, il primo con cui l'uomo si è espresso "in musica", il primo ma spesso l'ultimo che si realizza di possedere "di serie". Così la nostra partecipazione a questo festival era come un "principio", un inizio simbolico di un viaggio inaspettato e tutto da scoprire. 
E le danze?! Beh, vuoi proprio che durante i due "Ceili" o meglio...le feste a ballo previste durante la manifestazione non avremmo rischiato di pestare qualche piede per imparare a ballare in vero stile irlandese o...giù di lì?! Anche questo pensiero ci divertiva e così oltre ad iscriverci, abbiamo anche prenotato una permanenza con pensione completa all'Hotel Acquacheta, storica struttura ricettiva nel bel mezzo di San Benedetto in Alpe, capitanata dalla Signora Maria che a fianco ha il marito, ottimo cuoco!
Foto di Antonella Falco. SBFF 2013 - Open Session

Scopriamo, prenotando il soggiorno, che tutte le strutture ricettive di San Benedetto in Alpe in queste giornate sono letteralmente prese d'assalto dai partecipanti al Festival! Non resta nemmeno un posto libero e questo fatto mi ha lasciato addosso una sensazione positiva, di senso di collaborazione e "arricchimento" reciproco tra le parti, che lo è non solo in senso economico...lo staff del Festival e il paese con tutto quello che puo' offrire ai visitatori folk! Di anno in anno a San Benedetto si crea così una continuità, una comunità, una famiglia che si ritrova nelle migliori occasioni!

L'organizzazione del Festival è completamente autonoma grazie all'autofinanziamento da parte dei partecipanti che proprio grazie alla scelta delle "porte chiuse" e alla quota di partecipazione che ognuno paga per esserci, riesce a sostenere i costi degli spazi, dei musicisti-insegnanti che arrivano quasi tutti dall'estero e che ormai rappresentano un punto di riferimento per coloro che sono "veterani" della manifestazione. Un'iniziativa ammirevole, un'organizzazione che a volte appare "casereccia" ma pure molto genuina e spontanea e regala a quanti partecipano una parentesi di gioiosa evasione dalla quotidianità.

Foto di Antonella Falco. SBFF 2013 - Singing Class
Le lezioni di canto si sono rivelate una vera e propria scoperta. Certo, ci sentivamo un po' fuori luogo, neofiti di una materia sino a quel momento ascoltata, ma mai pronunciata.
In lingua inglese, la docente, oltre a farci ascoltare registrazioni di canzoni della tradizione irlandese e a spiegarcene le peculiarità, ci ha fatto pure provare ad interpretarle. Tutto nell'avvolgente e calda atmosfera di una  casa di campagna con tutta l'atmosfera rustica che solo quelle case "di una volta" sanno dare e tisane calde per la gola, l'anima e il cuore.
Ascoltare e provare ad intonare qualche nota di sonorità irlandesi o addirittura gaeliche con di fronte un vetro appannato al di là del quale c'era solo la pace dell'autunno casentinese, rotta di tratto in tratto solo dal frusciare delle foglie in caduta e dallo scrosciare di ruscelli impertinenti tra i sassi che incontravano sul loro percorso...fece passare ogni iniziale sentore di possibile disagio.
Scopriamo così che la canzone irlandese, rigorosamente "a cappella", è alla portata di tutti e che ognuno dei "cantanti" o apprendisti tali puo' proporre la propria versione personale del pezzo. Si ride, si sorride, si canta....ci si libera nella gioia, nella malinconia, nello scherzo che possono ispirare le più svariate melodie.

Foto di A. Falco SBFF 2013 - Dance Stage
Alla tranquillità delle lezioni di canto si contrapponevano sicuramente le scatenate sessioni di ballo tradizionale irlandese. Arrivi e magari pensi "eccheccivuole!", poi ti accorgi che il ballo tradizionale irlandese è davvero complicato da imparare e ci vuole grande attenzione, abilità e destrezza..ti guardi intorno e ti rendi contro che il 3 e il 4 sono i numeri che ricorrono spesso nelle figure che si compongono danzando al ritmo di passi dettati dal magistrale e simpaticissimo Tim Flaherty!

Vorrei scrivere e raccontare ancora a lungo dell'esperienza vissuta a San Benedetto in Alpe, ma nessun racconto puo' eguagliare l'esperienza diretta che si puo' fare del Festival più particolare che io abbia mai visitato. La cornice dell'Appennino tosco-romagnolo, ancora una volta, regala un tocco di magia...l'autunno, le foglie che cadono allegramente nei loro colori vivaci...
E l'Appennino tutto da scoprire nel sentiero che porta alla Cascata dell'Acquacheta è una delle ulteriori attrazioni perscoprire quante meraviglie abbiamo proprio vicino a casa nostra!

Per maggiori info sul Festival, visitate il sito qui.

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